La Trattoria Bertamè è solo l’ultimo capolavoro. La storia di Lorenzo Bertamè, 45 anni, in via Lomonaco inizia nel 2004, quando rileva l’officina di famiglia. Anzi prima, perché sin da ragazzo dava una mano al padre a sistemare le auto. L’officina qui è un’istituzione dagli anni ‘70. Il filo conduttore è la passione. E così arriva anche Be More, lo showroom. E nel 2016 apre la Trattoria. Nella via c’è un filo conduttore che unisce tutte le attività di Lorenzo. “Ho fatto diventare un business quelle che sono le mie passioni”, mi racconta. In tre anni il ristorante si è ritagliato una clientela affezionata che Lorenzo ama “coccolare”, proprio come fa quando gli affidano l’auto per un tagliando.
È meglio fare lo chef o il meccanico?
“Sono due cose diverse. In un caso sei il dottore che aiuta persone di ferro; nell’altro sei un oste che valorizza il tempo libero delle persone, cercando di farle stare bene”.
E non è difficile alla Trattoria Bertamè. Ambiente chic ma informale, dove ti senti subito a tuo agio. Il ristorante ospita fino a 50 coperti all’interno e altrettanti fuori. La cena “en plein air”, sotto al pergolato, impreziosito dal glicine, ha un fascino tutto particolare. D’accordo l’estetica, ma conta anche la sostanza.
Lorenzo da quest’anno è anche lo chef. Come definiresti la tua cucina?
“Proponiamo piatti creativi ma sensati. Il menu cambia stagionalmente, ci sono sempre due e tre risotti e la pasta è fatta in casa. Cerco una tridimensionalità nei piatti”.
Come?
“Sorprendendo nel gusto, appagando l’occhio con una presentazione curata e facendo molta attenzione anche al servizio”.
La cena è anche una questione di emozioni. Qui ci si sente a casa, si esplorano nuovi accostamenti di gusto e alla fine dell’ultimo boccone ci si sente bene. La costante ricerca della materia prima diventa un valore aggiunto che si può assaggiare in ogni proposta della carta. Tutto funziona a meraviglia anche per merito del team.
Quanto è importante la squadra?
“L’obiettivo sin dall’inizio è stato quello di creare una squadra forte per lavorare al meglio”.
Scommessa vinta alla grande. Per rendersene basta fare un giro in via Lomonaco. Tutto qui è collegato da un’energia positiva che mette in contatto le tre realtà firmate Bertamè.
Facciamo un esempio per capirlo meglio?
“Qualche mese fa abbiamo organizzato i festeggiamenti per un “matrimonio unconventional”. Aperitivo in showroom, pranzo nel ristorante, pomeriggio in officina, per concludere con l’open bar di nuovo in trattoria”.
Fiducia e artigianalità, ecco cosa mettein contatto tutte le realtà della via. La fiducia è quella dei clienti, l’artigianalità si trova nella cura del motore fino alla creatività della preparazione in cucina. Un circolo virtuoso che crea una realtà che ne unisce tre differenti ma con la stessa anima.
I motori sono l’altra tua grande passione?
“Sì ma non solo. Amo lo sport, ho giocato per anni a pallanuoto e basket, mi piacere sciare e la barca a vela. Non sto mai fermo”.
Se gli chiedo di fare un bilancio, dopo tre anni dall’apertura del ristorante e una vita passata in via Lomonaco, Lorenzo sorride. È positivo, quindi?
“Cerchiamo sempre di lavorare bene. Il nostro punto di forza è trasformare gli spazi in base alle necessità, con il fine di valorizzare le cose importanti”.
Un progetto perché raggiunga il successo deve convincere subito. E in quello di Lorenzo ci ha creduto Titti, la sua compagna. Un’attestato di stima?
“Faceva il chirurgo e ha lasciato tutto per lavorare qui. Ha spostato il progetto”.
Fiducia, dicevamo. D’accordo quella dei clienti, ma questa vale molto di più.
Nella foto di copertina Lorenzo Bertamè (Salvatore Pollara 2night)